Il terremoto del 1968: nel libro Belìce Punto Zero, il mondo del prima e quello del dopo

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Palermo, l’Università degli Studi di Catania, la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “A. Bombace” e il supporto del CRESM (Centro Ricerche Economiche e Sociali), ha pubblicato il libro fotografico “Belìce Punto Zero”.

Il susseguirsi delle immagini dei luoghi di ‘ieri’ con quelli di ‘oggi’ ricostruisce il terremoto che il 15 gennaio 1968 (magnitudo Mw 6.5 – Intensità epicentrale X Scala MCS ) sconvolse la Sicilia occidentale. Mario Mattia (INGV), uno dei curatori del libro, ci accompagna con le sue parole tra le pagine di quest’opera.

"Accadde che Franco Nicastro, ultimo vicedirettore de L’Ora di Palermo mi rivelò che esisteva un enorme archivio fotografico che la Regione Siciliana aveva acquistato dagli ultimi proprietari del giornale L’Ora, frutto del lavoro di decine di fotoreporter che avevano lavorato per quel giornale, che faceva delle immagini a tutta pagina un carattere distintivo della sua unicità nel panorama editoriale siciliano e nazionale.

Da lì, la prima iniziativa fu la realizzazione della mostra INGV “Paesaggi Sismici” (insieme al collega Paolo Madonia), in occasione dei 50 anni dall’evento sismico, utilizzando solo alcuni scatti di quella autentica miniera di immagini. Poi, circa un anno fa, dopo l’incontro con Sandro Scalia e Donata Napoli, docenti all’Accademia di Belle Arti di Palermo, è maturata l’idea di analizzare in dettaglio il territorio della Valle del Belìce allo scopo di verificare dove aveva portato quella “discesa” che avevo intravisto tanti anni fa."

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